martedì 25 aprile 2023

Percorso Internazionale I Mulini del Gusto - Farine d’Italia Farine di Mais (I)



Sempre accompagnato da Paolo Sala, Titolare de “Il Saraceno” di Sondrio, mio Mentore per il viaggio alla scoperta delle delizie alimentari della Valtellina, Vado oggi alla scoperta del Granturco o Mais.


Il Mais è una pianta della famiglia delle Graminacee, le cui origini paiono risalire a circa 9 000 anni fa, anche se ne abbiamo più precise tracce dell’origine dell’uso alimentare nella grande valle messicana di Tehuacàn, nella regione di Oaxaca, dove sono state scoperte piccolissime spighe con più di 5000 anni di età.

Il Mais e la sua farina

Come tante altre piante fu portato in Europa da Cristoforo Colombo nel 1493, e nei primi decenni del Cinquecento si diffuse dalla penisola iberica alla Francia meridionale, all'Italia settentrionale e ai Balcani, fino a diventare l’alimento principale di tanta gente non abbiente, cosa che provocò, a fine Ottocento, la pellagra, in particolare nella Val Padana. Ciò non fu dovuto a cattive caratteristiche nutritive del Mais, ma alla sua esclusività alimentare: esso infatti fornisce 362 Kcal per 100 grammi, ma risulta insufficiente dal punto di vista qualitativo-nutrizionale: la polenta è infatti povera di proteine e soprattutto di vitamine del gruppo B. Ma di solito la Polenta che mangiamo noi è abbondantemente ricoperta da condimenti proteici e vitaminici!


Va infine notato che i celiaci possono consumare alimenti a base di farina di mais, proprio perché il cereale non forma glutine a contatto con l'acqua

Le farine di Mais hanno caratteristiche diverse, anche secondo la molitura:


Farina “bramata” gialla: (cottura circa 60 minuti) è particolarmente saporita e dalla grana grossa; ideale nella preparazione delle polente più tradizionali della cucina italiana (N.B. Il termine “bramata” deve il nome al processo di sgusciatura del riso; nel caso del mais, la sbramatura è l'operazione antecedente la macinazione e consiste nella sgusciatura).

.Farina finemente macinata o “fioretto”: (cottura circa 50 minuti), adatta per polente pasticciate

La farina “integrale”: (cottura circa 60 minuti) prodotta macinando a pietra mais vitrei pregiati, contiene quasi tutte le parti del chicco di granoturco e mantiene il profumo e il gusto caratteristico del mais ed è ideale per la polenta contadina, con ciccioli, lardo e foglie di verza.

Farina bramata di Mais bianco (o biancoperla) (cottura circa 50 minuti) è tendenzialmente più delicata di quella gialla. Poiché é tipica del Veneto viene tradizionalmente abbinata a preparazioni a base di pesce.


Le ricette di polenta sono infinite, sceglierei una veneziana a base di farina di Mais Bianco, suggerita dall’amica Federica Cegalin nel suo Blog: “Il profumo del déjavu”.

MOSCARDINI IN UMIDO CON POLENTA BIANCA



Dosi per 4 persone.


500 g di farina di mais bianco


acqua q.b.


1,2 kg di moscardini puliti


150 g di acqua


1 kg di pomodori pelati


50 g di vino bianco


1 spicchio d’aglio


1 peperoncino fresco


basilico fresco q.b


olio extravergine d’oliva, sale e pepe q.b


In una casseruola antiaderente ed ampia fate soffriggere lo spicchio d’aglio ed il peperoncino a fettine, con l’olio extravergine d’oliva.


Fate insaporire qualche istante poi versate i moscardini precedentemente puliti e lavati: rosolateli per qualche minuto a fuoco vivace, mescolandoli per non fare attaccare alle pareti della casseruola i tentacoli più sottili.


Sfumate con il vino bianco, lasciatelo evaporare per qualche istante ed unite anche i pomodori pelati spezzettati grossolanamente con le mani. Unite anche l’acqua, salate e pepate ed unite anche le foglie di basilico fresco.


Coprite la casseruola con un coperchio, abbassate la fiamma e fate cuocere a fuoco dolce per circa 2 ore. Trascorso questo tempo togliete il coperchio e proseguite la cottura per altri 30 minuti così da far evaporare il liquido in eccesso ed ottenere un sughetto più ristretto e corposo.


Potete preparare i moscardini con un giorno di anticipo e riscaldarli poco prima di servirli .Per preparare la polenta bianca portate a bollore l’acqua salata in una capiente pentola; quando avrà raggiunto il punto di ebollizione versate a pioggia la farina di mais bianco e mescolate con una frusta così da non far formare i grumi. Fate cuocere 30 minuti continuando sempre a mescolare.


Servite la polenta morbida al cucchiaio, bella calda, con i moscardini in umido: il risultato sarà straordinario!


Gianluigi Pagano


sabato 22 aprile 2023

Treviso l’Altra – L’intervento di Laura Panizutti sui temi della cultura e del futuro a Conegliano

 



Per il sesto anno consecutivo la rete di informazione Borghi d’Europa propone nel mese di maggio un viaggio di qua e di là del Piave, nel quadro del progetto L’Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio Iai-Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica).

Qualità Vo’ Cercando, Gente & Borghi di qua e di là del Piave è il titolo del viaggio, che comprende visite a luoghi del desiderio, con interviste, incontri di informazione, degustazioni, seguite dalla redazione multimediale di Borghi d’Europa

Giornalisti, Comunicatori, Uomini di cultura, Imprenditori della filiera agroalimentare, rappresentanti di associazioni e istituzioni locali si incontrano fuori dagli schemi ufficiali, attorno a tavoli in campagna, lungo le rive del fiume sacro alla Patria.

Laura Panizutti, consulente finanziario e Patrimoniale di Conegliano, interviene sui temi del progetto Eurosostenibilità a Conegliano, nel secondo stage organizzato presso l’Osteria Antica Guizza sui temi di ‘Treviso l’Altra’.

Il libro e Conegliano

Correva l’anno del Signore 1976 e l’Arci-Uisp del Veneto pubblicava un libro destinato

a ravvivare il dibattito civile e culturale del territorio : Treviso l’Altra.

I testi di Giorgio Dalla Barba e le fotografie di Antonio De Marco si accompagnavano

agli interventi di Andrea Zanzotto, Franco Batacchi, Giangiacomo Cappellaro, Roberto Paronetto, per raccontare una Treviso ‘diversa’, ‘altra’, per l’appunto.

Un esperimento : il libro visto come veicolo di cultura socializzante e quindi sottratto ai consueti

circuiti di elite,per essere consegnato alla gente, come strumento di lavoro per una approfondita ricerca sulla realtà della Marca.

Testi ed immagini non indugiavano quindi nella sterile esaltazione degali aspetti paesisticamente più noti : cercano invece di scavare sotto la superficie dell’apparente per mettere a fuoco i problemi, le conttaddizioni di un ambiente che – al contrario di quanto avviene nelle solite rievocazioni trionfalistiche,ove impera la ‘cartolina’- ha per protagonista l’uomo.

Così il libro diede origine a una fitta rete di incontri : basti ricordare quello di Oderzo, al Circolo dei Quattro Cantoni di Gina Roma, proprio la sera in cui si verificò il terremoto in Friuli 6 maggio).

Ebbene, la rilettura dello straordinario intervento di Andrea Zanzotto (” Conoscere i l passato e il

presente per meglio preparare il futuro), ha convinto i giornalisti e i comunicatori di Borghi d’Europa, a riproporre un itinerario di conoscenza su ‘quei’ temi , visti oggi.

Rinasce così il Percorso Treviso l’Altra.

Nel libro del 1976 si riportano i verso di un Anonimo : Dal Castello. (1925)

Sotto il Paese,da cui giunge lieve

l’eco indistinta della vita urbana

lungi,offuscata dalla bruma greve,

l’ampia pianura fino al mar lontana.

Più giù tra i prati bruni casolari

su cui biancheggia il fumo dei camini ;

son se lontani, sparpagliati e rari

e ognor più fitti quanto più vicini.

De Mas nel libro ‘Conegliano,Vita,Arte e storia.Electa,Milano,1966 ‘, annota ::

” Conegliano non è una città d’arte,una città d’eccezione.Non città d’arte come intendiamo noi italiani usi ad aggiararci tra musei doviziosi e monumenti insigni,tra templi preziosi e celebri dipinti, tabto abbondanti da procurare quasi un senso di stordimento ; non d’eccezione perchè

non mai teatro di fatti clamorosi o di memorandi eventi storici.Ma anch’essa nel suo mricocosmo….ha la sua storia che affonda nelle brune dei secoli….”

“Si può essere d’accordo o no, ma mettere a confronto le opinioni, in questi tempi di strilli aridi, è già una buona cosa- commenta Laura Panizutti.- Come al solito, per quanto mi riguarda, non si tratta di una semplice sponsorizzazione ,ma di una vera e propria partnership, con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti, per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate.”

lunedì 3 aprile 2023

Eurosostenibilità – Continua il cammino di Konsum srl nel progetto internazionale di Borghi d'Europa

 


Borghi d'Europa propone dal 2020 un percorso informativo internazionale denominato EUROSOSTENIBILITA', che ha preso il via dal Patrocinio concesso da ESOF2020 Trieste Città Europea della Scienza a Borghi d'Europa.

Le iniziative 2022 sono state dedicate ai temi della sostenibilità aziendale e sono state supportate da

Konsum srl di Cornuda (TV),azienda che opera nel Centro-Nord nei settori della segnaletica stradale e della commercializzazione di prodotti di antinfortunistica e pulizia.

Riprende nel 2023 il cammino di Eurosostenibilità : Konsum srl accompagna il percorso informativo qualke partner di informazione, impegnandosi in un lavoro di documentazione e 'racconto' degli obiettivi dell' Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità.




L'obiettivo n.11 riguarda le città e le comunità sostenibili.

11.1 Entro il 2030, garantire a tutti l'accesso ad un alloggio e a servizi di

base adeguati, sicuri e convenienti e l’ammodernamento dei quartieri poveri

11.2 Entro il 2030, fornire l'accesso a sistemi di trasporto sicuri, sostenibili, e

convenienti per tutti, migliorare la sicurezza stradale, in particolare

ampliando i mezzi pubblici, con particolare attenzione alle esigenze di chi è

in situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e

agli anziani

11.3 Entro il 2030, aumentare l’urbanizzazione inclusiva e sostenibile e la

capacità di pianificazione e gestione partecipata e integrata

dell’insediamento umano in tutti i paesi

11.4 Rafforzare gli impegni per proteggere e salvaguardare il patrimonio

culturale e naturale del mondo

11.5 Entro il 2030, ridurre in modo significativo il numero di morti e il

numero di persone colpite da calamità, compresi i disastri provocati

dall’acqua, e ridurre sostanzialmente le perdite economiche dirette rispetto

al prodotto interno lordo globale, con una particolare attenzione alla

protezione dei poveri e delle persone in situazioni di vulnerabilità

11.6 Entro il 2030, ridurre l’impatto ambientale negativo pro capite delle

città, in particolare riguardo alla qualità dell'aria e alla gestione dei rifiuti

11.7 Entro il 2030, fornire l'accesso universale a spazi verdi pubblici sicuri,

inclusivi e accessibili, in particolare per le donne e i bambini, gli anziani e le

persone con disabilità

11.a Sostenere rapporti economici, sociali e ambientali positivi tra le zone

urbane, periurbane e rurali, rafforzando la pianificazione dello sviluppo

nazionale e regionale

11.b Entro il 2020, aumentare notevolmente il numero di città e di

insediamenti umani che adottino e attuino politiche e piani integrati verso

l'inclusione, l'efficienza delle risorse, la mitigazione e l'adattamento ai

cambiamenti climatici, la resilienza ai disastri, lo sviluppo e

l’implementazione, in linea con il “Quadro di Sendai per la Riduzione del

Rischio di Disastri 2015-2030”, la gestione complessiva del rischio di

catastrofe a tutti i livelli

11.c Sostenere i paesi meno sviluppati, anche attraverso l'assistenza tecnica

e finanziaria



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